Qualità totale, ottimizzazione, miglioramento incrementale
Vizio diffuso di molte scuole è quello di assumere modelli aziendali:
- aspetti positivi: attenzione alla funzionalità e alla produttività
- aspetti negativi: sono tipici di altri sistemi.
La scuola produce apprendimento che è difficilmente misurabile, forse le conoscenze un po’ di più, ma non le competenze e tanto meno le capacità.
Basti pensare a capacità complesse come spirito critico, senso della cittadinanza, etica della responsabilità…
E queste costruiscono di fatto una coscienza democratica? Occorre altro e altro ancora.
Ogni modello in ambito scolastico è complesso, ha bisogno di molte azioni concordate e assimilate con lentezza.
Occorre considerare le specificità di ciascuna scuola in senso negativo e positivo, in un’ottica di correzione, integrazione e miglioramento.
Scuola non azienda ma comunità organizzata per investimenti a lungo termine.
Dimensione di qualità nuova: qualità formativa, istruttiva e organizzativa.
Il sistema scuola per valutarsi dovrebbe considerare:
- saperi apprendimenti
- valori sociali, culturali e politici
- organizzazione, ma in un’ottica di sistema, considerando senso e significato dell’agire.
Momento teorico, prassico e riflessivo.
Come va fatta l’analisi di qualità? Secondo Franco Cambi
- dalla scuola sulla scuola
- esige un’ottica di sistema e una carica di riflessività
- occorre scegliere un modello che ne consideri la complessità
- occorre presupporre una serie di valutatori che siano al di fuori della scuola, ma intrecciati con i suoi processi e bisogni.
Un’autovalutazione compiuta e funzionale, ben orientata dell’operari scolastico, didattico e formativo è insieme ricchezza, complessità, interazione… capace di concorrere alla formazione di un’etica della responsabilità.
La pratica dell’autovalutazione provoca tensione pedagogica, se supera la routinerie e l’adempimento burocratico, perché diventa:
- risorsa per la progettazione spingendola nella direzione dell’integrazione e della sinergia
- sensibilizzazione di tutte le componenti, necessità di cambiare la cultura interna, a piccoli passi, costruzione dal basso del processo incrementale, nella considerazione che la più grande risorsa sono le persone
- elaborazione di un modello di identità.
Scuola dell’autonomia è scuola di progetti, ma non solo per costruire progetti, soprattutto per elaborare significati in armonia con la cultura interna della scuola.
C’è necessità di razionalizzazione e di unificazione, di ricerca di nuove alleanza con enti e istituzioni, allora il progetto di miglioramento trova sinergie e si fa organico.
Legge sull’autonomia: grande risorsa.
Filosofia della qualità totale: metodologia del miglioramento incrementale, riflessività e lentezza.
Seguire la sequenza di Demireg pianifica-esegui-controlla-agisci.
I valori (momento teorico) devono diventare criteri in base ai quali si assumono scelte e decisioni (momento prassico).
I valori hanno una funzione ermeneutica (aiutano a interpretare l’esistente) ad euristica (aiutano a procedere con la ricerca-azione).
Le scelte educative dovrebbero discendere dai valori dichiarati.
Ricercare armonia fra scelte educative, scelte curricolari, scelte didattiche e organizzative.
Ricercare armonia fra sistema delle idee, sistema dei valori, sistema delle tecniche, sistema delle relazioni.
Pensare insieme efficienza e formazione.
Efficienza: deve essere considerata come strumento e non come fine.
Centrale è la qualità pedagogica.
Da questi presupposti è nato il progetto IRRE Toscana.
Partendo da un modello adottato a livello europeo EFQM si è cercato di avvicinarlo all’identità della scuola e della formazione con varianti e integrazioni per offrire alla scuola un protocollo atto a valutarne la funzionalità secondo la sua specificità.
Necessità di superare la rilevazione burocratica: analisi della qualità dei processi per ripensarli e correggerli.
Cosa occorre?
- il modello di analisi e il personale che svolge l’analisi dovrebbero partire dalla scuola stessa: formare esperti per operare nelle scuole; insegnanti sempre coinvolti nella retroazione dei processi da loro stessi attivati,
- leggere la qualità dentro la complessità dell’azione formativa,
- riflettere sul rapporto scuola-società,
- operare una radiografia dell’operato scolastico attivando un processo di trasformazione e di tensione verso la qualità,
- ricercare una qualità che unisca istruzione e formazione, organizzazione e innovazione,
- considerare la valutazione come centro del processo strategico, questo modello può essere uno strumento efficace perché:
- semplifica le procedure
- favorisce la trasparenza perché pubblicizza i risultati e li rende confrontabili
- promuove democrazia attraverso la trasparenza,
- coinvolge tutti gli attori, con il processo di condivisione
- attua un bilanciamento di aspetti diversi che vengono integrati e confrontati in un iter di miglioramento
- introduce un’ottica di retroazione.
Bisogna avere ben chiaro cosa si intende per comunità: insieme di persone unite tra loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni; società degli uomini, consorzio umano, gruppo, pluralità.
Sottolineare la valenza di comunanza di beni e di interessi. Dal latino communitas derivato di communis, che dovrebbe essere riconducibile a cum munibus per indicare non moenia (mura), ma munibus inteso come beni comuni.
Importante è anche la considerazione della dislocazione geografica che:
- accentua il permanere di una tradizione economica e culturale
- aumenta le responsabilità della comunità nella gestione del territorio
- promuove forme sempre più definite di concertazione e di dialogo sociale.
Le istituzioni scolastiche e formative sono centrali per lo sviluppo del territorio nella misura in cui concorrono con le altre.
Necessità forte di:
- un coordinamento effettivo delle politiche educative con quelle sociali, sanitarie, culturali e sportive (reti)
- assumere un punto di vista di sistema
- una piena valorizzazione di competenze e risorse per rendere effettivo il diritto all’istruzione
- una reale integrazione e collaborazione di varie istituzioni.
Ancora affermazione della necessità di un sistema formativo integrato, di una programmazione dell’offerta formativa in risposta ai reali bisogni della comunità secondo principi di
- sussidiarietà,
- differenziazione,
- adeguatezza delle azioni formative possibili.
Necessità comune di avere una popolazione in grado di esercitare una cittadinanza attiva.
Il ruolo di chi rileva e interpreta la domanda di formazione del territorio e ne individua le priorità è determinante.
Flessibilità dell’offerta
Costruire uno strumento di programmazione, dove la si affermi il ruolo centrale della scuola.