I.R.R.E. della Toscana
- ricerca in ambito pedagogico-didattico
- supporto alle istituz. Scolastiche
- formazione
- territorio (stimoli, coordinamento), enti locali
- Europa
Quale ricerca?
- Rispondere ai bisogni delle scuole
- Ricerca-azione, dire-fare, laboratorio di progettazione didattica
- Anello di congiunzione con università
- Tutti gli ordini di scuola / Scuola dell’infanzia
Perché il Metodo Montessori?
“Si vorrebbe sapere in poche e chiare parole che cosa è questo Metodo Montessori.
Se si abolisse non solo il nome, ma anche il concetto comune di ‘metodo’ per sostuirvi un’altra indicazione, se parlassimo di ‘un aiuto affinché la personalità umana possa conquistare la sua indipendenza, di un mezzo per liberarla dall’oppressione dei pregiudizi antichi sull’educazione’, allora tutto si farebbe chiaro. E’ la personalità umana e non un metodo di educazione che bisogna considerare: è la difesa del bambino, il riconoscimento scientifico della sua natura, la proclamazione sociale dei suoi diritti che deve sostituire gli spezzettati modi di concepire l’educazione” (M. Montessori, La formazione dell’uomo, p. 11-12)
Centralità della personalità del bambino: grande potenzialità
Società adultocratica, non è facile essere bambino, bambino imperfetto.
Scuola italiana: rapporto sbilanciato insegnante-allievo.
Sviluppo dell’intelligenza ma dell’intera persona (in Italia troppo cognitivo).
Attesa, lentezza, contro anticipazione.
Centralità dell’ambiente
Ambiente speciale che prenda valenza di habitat naturale.
Case dei bambini: accoglienza, cura.
Scuole non progettate per e da.
Aggettivi: proporzionato, ordinato e organizzato, calmo e armonioso, curato e ben articolato, attraente e bello.
Ambiente inteso anche come territorio, extrascuola.
Materiale importanza delle cose e del fare.
“Il lavoro delle mani deve essere sempre accompagnare il lavoro della mente”.
Materiale con valenza metacognitiva: i bambini sono consapevoli di costruire la propria conoscenza.
Esercizio sulle cose, esercizio dello spirito / botteghe.
Insegnante montessoriano
Figura di contatto e di mediazione, parziale perdita di autorità e acquisto di autorevolezza.
Artisan philosopehe.
Compito di aiuto e di facilitazione.
Altra impostazione culturale: visione scientifica del bambino e del suo sviluppo, funzione stessa dell’educazione e della scuola.
Programmazione
Flessibilità, il mutamento e dell’insegnante che cresce insieme al bambino, nel modificare i propri comportamenti.
Non decisione aprioristica di attività da fare, percorsi, compiti da svolgere pensati da un adulto secondo le proprie strutture mentali.
Significa avere un quadro d’insieme che non limiti la libera scelta dell’alunno.
Positività
Gioia, entusiasmo costruttivo, scuola del sorriso.
Sforzo derivante non da imposizione, ma dal lavoro spontaneo e autoeducativo
“Lo sforzo del lavoro, dello studio, dell’apprendere è frutto dell’interesse e niente si assimila senza sforzo (…). Ma sforzo è ciò che si realizza attivamente usando le proprie energie e ciò a sua volta si realizza quando esiste interesse (…). Colui il quale nell’educare cerca di suscitare un interesse che porti a svolgere un’azione e a seguirla con tutta l’energia, con entusiasmo costruttivo, ha svegliato l’uomo”. (M. Montessori, Introduzione a Psicogeometria)
Lentezza: autocorrezione, prudenza, rispetto, per cui il bambino “avanza nella propria perfezione”
Leggerezza.
Socialità: importanza del tessere relazioni, bambini soli.
Nuove tecnologie
Etologia
Studia il comportamento naturale secondo un punto di vista biologico.
Simili caratteristiche:
- Usa l’analisi per capire l’evoluzione del comportamento
- E’ interessata principalmente al comportamento degli animali nel loro ambiente naturale
- E’ interessata ai meccanismi fisiologici del comportamento
- E’ interessata al valore adattativo del comportamento
Ibridazione feconda, vero senso dell’interdisciplinarietà.