Viaggio attraversamento dello spazio in un tempo, tragitto, percorso anche mentale (viaggio nell’inconscio – viaggi di Ercole, Ulisse e Dante – a te convien tenere altro viaggio), pellegrinaggio (a la Mecca al Santo Sepolcro), viaggi di lungo corso, viaggi mordi e fuggi.
Dal provenzale viatge e dal latino viaticum (via-tecum le cose che porti lungo la via, che ti accudiscono e che ti sostengono: l’eucarestia somministrata al morente come cibo per l’ultimo viaggio).

Viaggiare in passato era legato a pericoli: briganti, naufragi, pirati…
Viaggiare è un po’ morire. Staccarsi da qualcosa con cui si ha consuetudine. Ma è anche eccitante curiosità scoperta, si lascia la routine e si va alla ad venturam.

Ma è un’esperienza del maschile, alle donne secolare negazione: sfera domestica, dove sempre molto circoscritto, burka, casa, luogo dell’attesa e dell’esercizio della pazienza.
Bodei (La repubblica 24 ottobre 2006) “il viaggio imita la vita di cui contiene tutti i fattori: abbandono del noto, accettazione del rischio, incertezza, ma anche piacere e promesse di felicità”.
Viaggio di lavoro o di piacere, ma si può anche viaggiare per viaggiare, volontario perdersi che fa scrivere a Baudelaire:

Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s’allontanano
come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire
e, senza sapere perché, sempre dicono: Andiamo!
E l’anima questo veliero che cerca la sua Icaria dove vuole andare?
Non importa dove! Non importa dove! Purché sia fuori da questo mondo!
Andare al fondo dell’ignoto / per trovere il nuovo

Il viaggio accende lo stupore, anima la curiosità, spoglia dalle abitudini, fa assaporare la libertà, libera dagli obblighi, accende speranze e attese, favorisce conoscenze, libera schemi mentali grazie al continuo confronto con le diversità.
La curiosità aveva accezioni negative concupiscientia oculorum dopo Petrarca le perde, diventa spirito di ricerca attraverso il viaggio.
Il Novecento è caratterizzato dal viaggiare per viaggiare e così nasce il turismo di massa, col bisogno di esotismo e di evasione.
Così il viaggiatore si trasforma in turista.
Il Viaggio non è una vacanza: periodo di sospensione e quindi di assenza.
Il viaggio ha a che fare con la pienezza.
Da una parte c’è un atteggiamento di disimpegno euforico, dall’altra di impegno intellettuale, di curiosità che non si accontenta della superficie, di riflessività, di desiderio di conoscenze.

Il Viaggiatore cerca vie senza mete e mete senza vie,
Il turista cerca mete abbreviando le vie.

Il viaggiatore ricerca vie nuove anche lunghe e faticose.
Il turista ama la quantità,il viaggiatore la qualità.

Il turista torna velocemente, il viaggiatore prima o poi torna.

Il turista trasporta la sua quotidianità, il viaggiatore rompe la quotidianità
Sente il bisogno di inseguire un altrove che sia sempre diverso dal loro dove.

Il viaggiatore come Ulisse insegue l’immaginazione, si esalta in una sete di curiosità stimolata da mille sirene, si misura con le tante diversità alla ricerca del senso della propria identità, si sradica dal passato per costruire una svolta in nuovo presente per un inedito futuro.

Il viaggio è una discesa dentro se stessi, ascesi meditativa: pazienza, fatica, profondità, ricerca del senso delle cose, ridefinire l’idea che si ha di se stessi, astrazione concettuale.

E’ un mettere la profondità al posto della superficialità, la lentezza al posto della velocità, un considerare il confine con il pretesto di scavalcarlo.

Perché l’Islanda? Curiosità nei confronti della diversità.
Letteratura islandese, scarsa conoscenza, poche traduzioni, saga di Oddr l’Arciere, dove si parla dei Volsunghi, mitica progenie di Odino.
Personaggi della mitologia nordica.
Libri poco conosciuti in Italia e pochi tradotti, più nota la serie della Signora in verde di Indridason Armaldun.

Impressioni

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Viaggio denso di sorprese e incanti, mai avresti pensato che la natura potesse giungere a tanta potenza e raffinatezza di forme e colori.

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Ma nello stesso tempo è una natura che minaccia, con spruzzi improvvisi di bollore effervescente, melma in gorgoglio perenne, che schiuma e sobbolle arroventata e ardente, in continuo rovente sobbollimento. Ma è un rovente appassionato o mortale?

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Ghiacciai con iridescenze multicolori, fiordi di azzurri inaspettati, spiagge vulcaniche dove i neri contrastano e incorniciano ricordi di giochi artistici di ghiaccio e vento, compagni di una natura ballerina sempre pronta a sorprenderci, ma anche a ribollire a suo piacimento. Anche quando meno te l’aspetti.

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E allora ti ritrovi sculture scolpite dalla forza dei venti, spiagge in mari di un blu mai visto che gareggiano con cieli immensi.

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Le forze primordiali della natura rendono i giorni difficili e aspri per la gente d’Islanda, la piccola solitudine degli individui si misura con le grandi solitudini dei giorni e delle notti che favoriscono la ricerca in se stessi e la ricerca di uno scopo della vita che vada oltre la pesca dei merluzzi.

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Noi sempre più incantati e piccoli. Piccoli punti in un universo indomito: di vulcani che da un momento all’altro potrebbero esplodere con il loro carico di lava e di lapilli, di un terreno iridescente che da un momento all’altro potrebbe gettarti addosso magma incandescente.

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Mentre tutto è calma e ti sembra di essere in pace con la natura e l’universo intero.

Solo in quei casi ti accorgi che la vita umana è sempre una gara contro il buio dell’universo, in cui “non abbiamo bisogno di parole per sopravvivere, ne abbiamo bisogno per vivere”.