Racconta fatti, è una storia che si dipana, ma soprattutto emozioni.
Raccontare una storia appartiene alla cultura dell’essere: andare in profondità non accontentarsi della superficie, interiorità, sentimenti senza sentimentalismi.
E sono emozioni forti che si tenta di trasformare in parole, e allora qui sta il difficile
La paura, l’amore Il suo cuore rimpicciolì come se lo stringesse con forza nel pugno.
Questo libro è soprattutto un documento di interni.
Ricordo: cor cordis
I ricordi che emergono nella sua lingua.
Si racconta con garbo, ma con precisione (Calvino esattezza)
Esteriorizzazione dello spazio del dentro nello spazio del fuori, crescita della persona, capace di incoraggiare a trasformarsi anche chi legge
La storia, anzi la storia di una vita, assume lo statuto di narrazione:
– si legittima come romanzo
– acquista senso e realtà, comincia e esistere davvero nella scrittura
Periodo intenso durante il quale Firenze assume il primato economico e politico, ma anche culturale.
Scrittura con tutti i sensi:
Risuona l’eco dei bacili di metallo che precipitano in terra fra ciuffi di capelli di varie sfumature. Conche per tenere l’acqua oscillano pericolosamente, schizzando sul pavimento il loro contenuto.
Molto sonoro: il ritmo dei respiri, il respiro cadenzato del sonno, le grida dei venditori, i tocchi delle campane (due tocchi per una donna, tre per un uomo e molti per un chierico)
L’odore del brodo bollente fortemente speziato.
Il profumo delle storie. Si porta il libro alle narici ed ecco un odore misto di cenere e di aromi dolciastri
E il linguaggio si fa acqua corrente talvolta esile, ma carica di riflessi, talvolta gorgogliante, come quella con le bollicine.
Scrittura che sa di Lezioni Americane
Parole particolari, inusuali (ulivigne) spulzellava, berroviere (sgherro) giornea (veste corta) il desinare…
Echi della letteratura del tempo: Dante, le novelle di Franco Sacchetti
Impariamo i rimedi e le misture salvifiche: il cardo santo messo in decozione nel vino bianco
Gli usi e costumi: i matrimoni combinati, il matrimonio di Monna Vaggia (naturalmente non d’amore)
E’ Monna Vaggia a raccontare il matrimonio (le donne raccontano)
Proverbi: Chi tempo ha e tempo aspetta, tempo perde
Chi non ha denari non lallera
Alla fortuna si conosce il buon marinaio e comunque Donne e oche tienine poche e Ogni cosa è di Dio fuorché le donne.
Quadretti di vita quotidiana: la bottega di mastro Totto, la casa di Monna Vaggia, si sa come funzionano le tasse, il ruolo del clero per tacitare le denunce e difendere i potenti, quali sono le proibizione e come evaderle. Carrellata degli artigiani: i conciatori, i cartolai, i linaioli…
Usi: la sabbia per asciugare l’inchiostro
Ma anche piccoli ritratti di formidabile pregnanza,
Ghita che picchia e maltratta perché maltrattata, la schiava Hysa
Esempi di abusi e di maltrattamenti, di proibizioni
Le discriminazioni: il gioco del civettino proibito per le femmine (Monna Vaggia vinceva perché con l’intuizione anticipava le mosse dei fratelli) e la nascita di un maschio o di una femmina.
Schiava: ha imparato a vivere senza rispetto, a non considerarsi più una persona, anche se ogni tanto si risveglia in lei l’orgoglio ed è punta dall’antico bisogno di tornare a sentirsi una creatura umana
Il perturbante permanere dello stereotipo dello straniero che viene a togliere il lavoro.
E lo stereotipo del godimento durante lo stupro e delle differenze.
Un uomo è un uomo, non deve piangere e la sua donna deve essere pura, magari schiava ma non deve aver conosciuto altri che lui, come dice il predicatore, citando la bibbia.
Spaccati di vita e riflessioni come quelle sulla condizione della donna (p. 92) uscire donna è la più grande disgrazia che possa capitare a un cristiano.
Anche Monna Vaggia
Bellezza
La bellezza non è un orpello, ma qualcosa di sostanziale, capace di parlare alla dimensione più profonda della persona, non è pura esteriorità estetica, ma qualcosa di molto vicino allo spirituale.
Dostoevskij la bellezza salverà il mondo.
E allora bellezza è lasciarsi prendere, è un’esperienza di verità e di senso.
Proprio adesso quando c’è bisogno di un nuovo umanesimo
Tomas Mann La bellezza ci può trafiggere come un dolore
Caterina si salva da sola, non è l’amore è la scrittura (scrive alla nonna) e la lettura
L’esistere di Caterina così com’è ha un suo splendore, in quanto amore, conforto, forza.
Ma l’intraprendenza del viaggio
è la letteratura, il simbolo è il poema di Vergy, e il canto della sua terra
all’improvviso il canto risuona nella sua mente, così forte che all’improvviso diventa sorda agli insulti e alle calunnie
La narrazione cura e antidoto
Ricordare il fortunato Curarsi con i libri
fa sua la storia della principessa Vassilisca, poi c’è la strega Baba Jaga
Insomma è un romanzo storico, è una storia di vita?
Io ho trovato molti elementi della letteratura fiabica, trasversali a molte culture anche geograficamente lontane.
Seguendo lo schema di Jan Paul Debailleul ed entrando dentro il “bosco narrativo”
Scopi:
- per ravvivare la forza d’animo
- per trovare l’audacia del vivere
- per stare al passo con la fortuna
- per trovare il senso della vita
Chiavi narrative:
- pratica dell’immaginazione attiva
- del capovolgimento degli ostacoli
- dell’affermazione creatrice
- della metamorfosi
- del modello di compimento
- della visione liberatrice
- della creatività
E’ sotteso un grande insegnamento di vita, per la quale c’è bisogno (De Martino)
- di un re: autorità (la nonna)
- di un eroe: azione, determinazione e rispetto delle regole
- di un aiutante magico (Hysa)
- di una fata: la lettura-scrittura, ispirazione e creatività
Tutti elementi e personaggi femminili
Sì perché le fiabe non sono semplici racconti per bambini, ma vere e proprie guide pratiche per svelare a qualsiasi essere umano i grandi principi che regolano la vita.
Non che ci siano ricette magiche, la magia è il rispetto delle regole da mettere in pratica arricchendole di creatività per superare gli ostacoli attraverso risorse prima non pensabili e ottenere un cambiamento della vita.
La lettura: novelle e poemi dei cavalieri
Allora, come oggi, questa magia quotidiana che ci consente di incontrarci attraverso lo spazio e il tempo definisce sempre meglio la nostra più intima natura di esseri umani.
In occasione di “Caterina Sforza fra storia e mito”, Sala Firenze Capitale, Palazzo Vecchio, Firenze – Mercoledì 4 Marzo 2020