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Nella magia della fiaba ogni lettore ritrova un elemento del proprio inconscio, ritrova aspetti (mai sopiti, mai cancellati, come rivela la storia della cultura) originari della mente, attiva processi di superamento del reale qui e ora con i suoi limiti, con le sue povertà ecc. e può attivare un processo capace di pensare l’ulteriore, il diverso, legittimando lo sforzo costruttivo e interpretativo della fantasia. Se così è (e lo è) la fiaba parla a tutti e parla a tutti anche con quel paradigma magico che la contrassegna. Magia alla quale è assegnato il ruolo di tenere aperto un varco verso il possibile, un percorso del “non ancora”, un cammino in direzione della speranza.