Diffusione della pratica musicale
C’è tanta gente che balla, canta e suona, ogni manifestazione della vita, feste e funerali, sentono il bisogno della musica.
Segreterie telefoniche e telefonini, i-pod, bande e cori.
Diffusa passione per blus, rock, metal e canzonette.
Profonda forbice con quelli che la studiano nelle scuole.
Diversità fra Apprendimento incidentale e apprendimento intenzionale.
Il suo ingresso a scuola, quando diventa disciplina, materia di studio, cominciano i problemi
Potenziamento sfera cognitiva piuttosto che emozionale.
L’intelligenza emotiva forte elemento di continuità fra istruzione e educazione.
Nell’inconscio umano la voce, il primo strumento musicale, costituisce una forza archetipica, con la sua naturale capacità di creare miti e di prestarsi a significazioni religiose.
Tutte le emozioni intense suscitano l’emissione della voce prima, la ricerca di esprimersi attraverso strumenti poi.
Sono una sorta di esplosioni dell’essere, della sua parte più intima ed emozionale, che tenta di superare, in un non luogo musicale la banalità della vita.
Separazione fra musica colta e musica popolare, musica classica e leggera? Dentro l’espressione musica leggera c’è spesso molta fatica e molta professionalità. Dove sta il confine fra poesia e la cosiddetta musica d’autore?
Poesia: espressione del mondo interiore, di emozioni, sensazioni e suggestioni profonde, attraverso un linguaggio ricercato carco di emozionalità.
Musica leggera forme metriche simili a quelle poetiche: caratteristiche fonetiche di alcune canzoni di Ligabue simili a Giovanni Giudici, Ungaretti ecc.
Elementi metrico-ritmici: sinalèfe, dialèfe, dieresi, sineresi, cesure enjambemant…
Elementi fonici dominanti, suggestioni espressivo-emotive, stati d’animo (malinconia, felicità, quiete interiore, inquietudine…).
Perché il rock e il blues vengono considerati musica di second’ordine, mentre in ogni dove si può distinguere buona e cattiva musica?
Canzoni: potenziare la motivazione, aggancio alla curricolarità ordinaria, alla cultura giovanile.
Culture giovanili: forte presenza del rock, del rap, del blues, che esprimono tensioni, parlano di diritti civili, solidarietà… tutti temi molto cari ai giovani ai quali la scuola si potrebbe agganciare per sviluppare mille percorsi.
È possibile un rapporto organico fra musica e scuola?
La parola pratica nella scuola italiana non ha mai avuto fortuna: artes liberales e artes serviles.
La teoria ha sempre sopravanzato la pratica: nonostante il proverbio val più la pratica della grammatica.
Un praticone è qualcuno approssimativo e poco colto, privo di fondamenti teorici.
I nostri giovani invece, appartenendo a una generazione che comunica con strumenti e meno con le parole, usando le tecnologie creano miracoli e spesso da soli, senza il supporto degli insegnanti.
Attuale situazione di distanza generazionale, grande distanza fra generazioni e accelerazione della formazione delle generazioni.
Importanza del costruire ponti su cui far transitare la comunicazione e il percorso formativo.
I ragazzi delle nuove generazioni, sono molto diversi dalla generazione dei loro genitori e dei loro insegnanti, di quegli adulti significativi che dovrebbero accompagnare e plasmare la loro crescita. I trenta-quaranta anni che li separano sono un’epoca storica immensamente più grande rispetto a quella che separava le generazioni precedenti; l’accelerazione del mutamento ha sconvolto codici e linguaggi, comportamenti e valori, stili di vita e culture, ha creato diversi modelli di estetica.
Homo sapiens, homo videns, homo zappiens
Impegno complessivo e autorevole, istituzionale, occorre proporre piani di intervento organizzati per la scuola pubblica, che percorra tutto il processo educativo, sin dai primi livelli, per i bambini più piccoli, prima del formarsi degli stereotipi, fino all’Università, per creare una stratificazione di conoscenze, esperienze e riflessioni tali da determinare una vera cultura di base musicale.
Coinvolgimento interdisciplinare, trasversalità attenzione all’educazione del gusto.
Studiare forme e metodologie di intervento.
Come per tutti i problemi complessi non ci può essere una soluzione unica, ma molte iniziative da intraprendere.
Agire sulla formazione dei docenti per un profilo professionale più aderente ai bisogni formativi dei giovani.
Una professionalità dalle molteplici sfaccettature che, facendo leva su una forte e approfondita competenza disciplinare, permetta di percepire i confini della propria area per sviluppare correlazioni con altri ambiti culturali.