Musica: educazione e formazione in Toscana, verso un sistema regionale
“Finché si verranno a considerare i suoni unicamente per l’azione da essi esercitata sui nostri nervi, non si conosceranno i veri principi della musica e il suo potere sui cuori” (J. J. Rousseau Essai sur l’origine des langues)
La musica è l’arte che più si accorda al sentimento umano, strettamente legata al trasporto emotivo al coinvolgimento profondo dell’intera persona.
Capacità naturale di captare e godere gli impulsi sonori della natura.
Musica: arte dei suoni, melica, melodia, armonia, nel linguaggio figurato indica dolcezza e armonia di suono, di pronuncia, di tono, d’accento…
Anche le composizioni richiamano la sfera del sentire: adagio, allegro, divertimento, ballata, capriccio, notturno, preludio…
Così pure i movimenti: vivace, a capriccio, appassionato, con brio…
Chi è il musicante? Musicista, musico, bandista, suonatore, filarmonico, musicofilo, dilettante, amatore, cantante…
Ma la scuola ha prevalentemente lavorato al potenziamento della sfera cognitiva piuttosto che emozionale.
L’intelligenza emotiva invece potrebbe essere un forte elemento di continuità fra istruzione e educazione.
Forte differenza fra Apprendimento incidentale apprendimento intenzionale.
Educazione: coltivare un senso vivace del possibile (Bruner) con costruzioni di significato appropriate al presente e utili per costruire il futuro.
Una mente attiva è sempre aperta a nuove possibilità: irrequietezza creativa.
Diffusa passione per blus, rock, metal e canzonette.
Italia paese della musica.
Al suo ingresso a scuola, quando diventa disciplina, materia di studio, cominciano i problemi.
C’è tanta gente che balla, canta e suona; ogni manifestazione della vita, feste e funerali, si sente il bisogno della musica.
Profonda forbice con quelli che la studiano.
Non si può studiare e conoscere la musica classica e quella leggera?
Canzoni: servono a potenziare la motivazione, aggancio alla curricolarità ordinaria, alla cultura giovanile.
Poesia (vicinanza): espressione del mondo interiore, di emozioni, sensazioni e suggestioni profonde.
Musica leggera forme metriche simili a quelle poetiche: caratteristiche fonetiche di alcune canzoni di Ligabue simili a Giovanni Giudici, Ungaretti ecc.
Elementi metrico-ritmici: sinalèfe, dialèfe, dieresi, sineresi, cesure enjambemant…
Elementi fonici dominanti, suggestioni espressivo-emotive, stati d’animo (malinconia, felicità, quiete interiore, inquietudine…).
È possibile un rapporto organico fra musica e scuola?
È possibile avere una panoramica delle iniziative, notevoli e interessanti, che appaiono frantumate, quasi polverizzate sul territorio?
Conoscere bene la loro portata quantitativa e qualitativa: fanno parte di una rete di interventi consapevolmente progettati, potrebbero servire per una sperimentazione sistematica.
Esiste una seria e reale alfabetizzazione al linguaggio musicale?
In particolare la scuola italiana ha privilegiato nella sua impalcatura educativa la parola, emarginando di fatto, sottovalutandone la forza espressiva e comunicativa, gli altri linguaggi.
In parallelo sono nate molte agenzie formative, che pur non essendo programmate secondo una logica formativa, più o meno consapevolmente hanno inciso sulla formazione di giovani.
La scuola quindi rischia di essere scavalcata, occorre sviluppare una diversa cultura musicale nella scuola.
Impegno complessivo e autorevole, istituzionale, occorre proporre piani di intervento organizzati per la scuola pubblica, per percorrere tutto il processo educativo, sin dai primi livelli; per i bambini più piccoli, prima del formarsi degli stereotipi, fino all’Università, per creare una stratificazione di conoscenze, esperienze e riflessioni tali da determinare una vera cultura di base musicale.
Coinvolgimento interdisciplinare, trasversalità, attenzione all’educazione del gusto.
Studiare forme e metodologie di intervento.
Come per tutti i problemi complessi non ci può essere una soluzione unica, ma molte iniziative da intraprendere.
Agire sulla formazione dei docenti per un profilo professionale più aderente ai bisogni formativi dei giovani.
Una professionalità dalle molteplici sfaccettature che, facendo leva su una forte e approfondita competenza disciplinare, permetta di percepire i confini della propria area per sviluppare correlazioni con altri ambiti culturali.
IRRE adesso AGENZIA NAZIONALE
- polo di ricerca didattica: studiare varie metodologie di intervento proporre itinerari e modelli per i diversi livelli scolastici;
- punto di riferimento e di supporto quotidiano per docenti con consulenze, proposte di modelli e di interventi, ricerca per la produzione di materiale di sostegno (schede, questionari, bibliografie e sitografie, attrezzature tecnologiche);
- osservatorio per fotografare l’esistente, archivio aperto per raccogliere e far vivere il materiale prodotto, promovendo iniziative e incontri, scambi di esperienze;
- centro promozionale: per organizzare iniziative di lancio per accrescere l’interesse e l’attenzione intorno al tema, presentazione di proposte operative;
- centro di formazione: corsi di formazione in presenza e a distanza per promuovere esperienze di ricerca-azione, nella sua ciclicità teorico-operativa, capace di rivitalizzare le professionalità esistenti, le forze intellettuali qualificate già esistenti accumulate attraverso esperienze didattiche notevoli;
- Tessuto di collaborazione fra scuole, scuole a indirizzo musicale, scuole di musica e altre istituzioni affinché niente sia disperso, ma converga in una comune e reciproca qualificazione.