Con l’ausilio di un’ampia casistica proveniente dai diversi paesi di origine, transito e destinazione, e sulla base di materiali prodotti da organizzazioni non governative e intergovernative, forze di polizia e magistratura, oltre che da ricerche già condotte sul campo e interviste, questo libro esamina le tecniche di reclutamento delle ragazze, l’organizzazione dei loro spostamenti e le forme del loro sfruttamento all’estero. L’intento è identificare i meccanismi di quello che è diventato un vero e proprio mercato. A questo fine le aree esplorate sono principalmente tre: l’offerta, la domanda, e il contesto socio-istituzionale dei paesi di origine e di destinazione in cui la tratta si afferma o si va affermando. (dalla quarta di copertina)
Titolo: richiama il concetto di commercio, emporio, magazzino bazar… più che foro, agorà…
Richiama il concetto di compravendita, contrattazione, evoca gran confusione, affollamento, traffico illecito, mercinomio…
Mercato deriva da merce: bene economico, cosa trasportabile, in quanto oggetto di scambio commerciale.
Viviamo in una cultura della mercificazione del corpo femminile: esempio della pubblicità.
Sottotilo: prostituzione, tratta e sfruttamento. Porta subito nel cuore del problema e della sua drammaticità. Ed è proprio un invito a discuterne.
Insomma che cosa è la prostituzione?
Nella conoscenza di senso comune domina una gran confusione, tutti credono di sapere cosa è, tutti hanno da dire qualcosa e da giudicare con abbondanza di pregiudizi e di stereotipi mai sottoposti a critica.
Presenti sull’argomento studi importanti, ma che non hanno raggiunto un pubblico di massa, per cui permangono pregiudizi e stereotipi.
Viene definito il mestiere più antico del mondo e ognuno crede di poter dire la sua.
Ben vengano quindi libri come questo che diffondono ricerche supportate da studi seri e che possono contribuire a fare qualche chiarezza.
La prostituzione in realtà assume connotati diversi nello spazio e nel tempo.
Quindi contestualizziamo il fenomeno nella nostra cultura italiana attuale.
Si tratta di un fenomeno complesso nella società della complessità.
Potremmo definirla una transazione economica in base a una prestazione sessuale: uno scambio sesso-denaro.
E’ una sorta di recita a soggetto, fra due attori comprimari: la prostituta e il cliente.
Immaginiamo un palcoscenico: riflettore puntato solo sulla prostituta, il cliente rimane sempre nell’ombra.
E nella cultura di senso comune si opera una stigmatizzazione negativa solo per le prostitute e non per i clienti.
Stereotipi più ricorrenti: prostituta vittima, o mangiatrice di uomini.
Prostituta: significante e significato.
La parola si è appiccicata addosso tanto che la persona è diventata la parola
Le prostitute sono donne che la gente chiama puttane.
Puttana – puttaniere: due diverse rappresentazioni sociali.
Invece di essere complementari, sono opposti.
Espressione di una cultura atavica che ha cristallizzato valori, dividendo una volta per tutte buoni e cattivi.
È comodo e dà sicurezza.
Scoprire le persone al di là dei cataloghi.
Clienti: sono come la luna, hanno due facce.
Problema della relazione fra uomini e donne (potere e rivalsa per la riaffermazione del potere).
Cause: disuguaglianze economiche, sociali, di genere.
Il libro entra decisamente nel fenomeno della tratta: tratta delle bianche (fine 800 primi 900), tratta e fenomeni di sfruttamento connessi.
Sfruttamento dei minori (donne e minori soggetti deboli).
Contesto attuale: migrazioni internazionali, criminalità organizzata (186 donne morte nel 99).
Principali fattori: all’aumento della domanda, corrisponde l’aumento dell’offerta, peculiarità del contesto sociale.
Nuovi usi: turismo sessuale (essere re per un giorno, approfittare di situazioni di totale dipendenza e sottomissione) abilità dei clienti nell’autogiustificarsi.
Non erotismo: la soddisfazione spesso sta nel rito.
Analisi del cliente: classe media, buona scolarizzazione 40-50 anni.
Ricerca di una sessualità svincolata da una relazione affettiva.
Internet: tutto più facile, privacy, totale assenza di regole.
Nuova geografia: prostituzione minorile in Africa, dai paesi dell’est invece vengono donne spesso con titoli professionali abbastanza alti e con precisi progetti (aprire business nei paesi di origine per poi tornare), in Tailandia sembra che abbia addirittura promosso la crescita economica.
L’aumento di complessità determina l’aumento della drammaticità: donne spesso soggette a ricattabilità nei paesi di provenienza, oggetto di violenze di ogni tipo, età sempre più bassa.
Maggiore mobilità anche di chi vende: la molla è sempre una situazione disperata nel paese di origine.
Meccanismi che si intrecciano con le culture di origine e con il grado di organizzazione della criminalità.
Esempi: Russia: donne con il più elevato grado di istruzione del mondo, guadagnano il 50% degli uomini, alcolismo, taglio ai servizi sociali… Nigeria: inganni, ricatti, vere e proprie reti (impossibilità di chiedere aiuto alle famiglie), le maman e varia umanità di fiancheggiatori… Albania: 30.000 albanesi sfruttate in Europa, ciascuna è partita con uno sfruttatore, nuova generazione di papponi: pochi rischi, molti guadagni
Che fare?
- perseguire lo sfruttamento e non le prostitute
- intervenire sulla legislazione (la fluidità del problema è il vero problema), eliminare le contraddizioni (adesso chi non è in regola e denuncia gli sfruttatori, viene espulsa)
- in Albania e in Nigeria, anche quando rientrano sono considerate proprietà dei padroni
- importanza progetti di cooperazione e associazioni non governative
- necessità dell’affermazione di una nuova cultura, lavorare su stereotipi e pregiudizi, promuovere una reale educazione alla sessualità in famiglia e a scuola, promuovere riflessioni sui modelli culturali del maschio occidentale.