Il quaderno di Quintilio e Il quaderno dell’insegnante costituiscono nel loro insieme l’opera Itinerari di lavoro per la cultura popolare e i musei etnografici.
Il quaderno di Quintilio conduce nel mondo contadino toscano di cinquant’anni fa, molto vicino nei tempi lunghi della storia e molto lontano nelle esperienze emozionali e conoscitive di un ragazzo di oggi. Una sorta di paralisi nella trasmissione della memoria collettiva ha allontanato concettualmente il mondo della terra dal mondo dello spazio.
La memoria ritrovata nelle esperienze di Quintilio, evitando folclorismi e nostalgie, diventa mediatrice critica del passato e del presente, si fa attiva, provocando lavori e giochi. Invita alla riflessione ma anche al divertimento, in nome di una scuola “seria” dove l’apprendimento è sì lavoro, sforzo, fatica, ma non seriosa e uggiosa nella ripetitività di un quotidiano sclerotizzato e sempre uguale a se stesso.
La cultura popolare toscana e i musei etnografici si dispiegano nella loro carica conoscitiva e provocatoria, evidenziando la sostanziale componente ludica e creativa.
Il Quaderno di Quintilio è un laboratorio dove si conosce con le mani e con la mente, dove si esercitano tutti i sensi nel comune scopo della conoscenza di una realtà antropologica presente e passata senza restarene prigionieri.
Il progetto grafico e i disegni sono stati realizzati da Giuseppe Montone. Il coordinamento tecnico e il progetto grafico sono stati curati da Susanna Bianchini.